*43o.(HDp)* Scaricare Hachiko - Il tuo migliore amico Streaming Italiano Gratis. =Film Hachiko - Il tuo migliore amico Completo HD (ITALIANO). Guarda il Film Completo in 4K su Cineblog01, Cineblog, CB01, in Altadefinizione. Download su Rapidvideo, Openload, MegaHD, SpeedVideo. Hachiko Il tuo migliore amico, scheda del film di Lasse Hallström, con Richard Gere, Joan Allen e Jason Alexander, leggi la trama e la recensione, guarda il. Hachiko - Il tuo migliore amico (Hachiko: A Dog's Story) - Un film di Il tuo migliore amico è disponibile a Noleggio e in Digital Download. USA Regia di Lasse Hallström Interpreti: Richard Gere, Joan Allen, Cary-Hiroyuki Tagawa, Sarah Roemer, Jason Alexander Hachi è un.
Nome: | film hachiko il tuo migliore amico |
Formato: | Fichier D’archive (Film) |
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Trama[ modifica modifica wikitesto ] Parker Wilson è un professore universitario di musica che fa il pendolare per recarsi al lavoro.
Una sera, al suo ritorno in stazione , trova un cucciolo di akita smarrito e decide di portarlo a casa per accudirlo in attesa che il padrone venga a reclamarlo. La moglie Karlotte è inizialmente contraria a tenere il piccolo Akita Inu per via del legame stabilito col precedente cane di casa, e invita Parker ad affiggere volantini per la cittadina, in modo da ritrovare il proprietario del cucciolo.
Un giorno, Parker porta il cucciolo a scuola e chiede all'amico Ken, di origine giapponese, alcune informazioni al riguardo. L'amico gli rivela che l'Akita non è un cane comune e che il suo legame è più forte di quello di un normale cane col padrone. Sulla medaglietta che porta c'è un ideogramma , Hachi, che significa 8, che diventa il nome del cucciolo.
Andy, la figlia di Parker, e suo marito Carl Jason Alexander decidono di tenere Hachi nella loro casa, con il loro figlio appena nato, ma alla prima occasione il cane scappa e ritorna alla stazione per aspettare l'amico. Ogni giorno Hachi si reca alla stazione e aspetta. I pendolari e i negozianti locali lo nutrono e se ne prendono cura senza mai interferire con la sua missione.
La figura di Hachi inizia ad attirare l'attenzione dei giornali e la sua storia fa il giro del paese, giungendo a Ken che decide di incontrarlo di persona e parlare con lui, in giapponese, del suo dolore e augurandogli una lunga vita. Cate, che se n'era andata via per un po' di anni, torna e si reca sulla tomba del marito per rendergli omaggio e, ritornando alla stazione incontra il cane che aspetta: capisce che il rapporto tra i due amici era superiore a quello fra cane e padrone e, commossa dalla fedeltà di Hachi, gli fa compagnia.
Il tempo passa e Hachi guarda la porta della stazione, stanco e ormai in procinto di morire. Nei suoi ultimi istanti rivede la sua vita, con Parker e sogna di rincontrarlo, prima di esalare l'ultimo respiro.
Fedele nello svolgimento alla vera storia di Hachiko e del suo padrone, accaduta in Giappone nel , lo sviluppo melodrammatico del film ruota attorno alla relazione tra il cane e l'uomo, accompagnando la loro reciproca esplorazione. Difficile trattenere il pianto davanti al desiderio ardente di Hachi di stare con Parker, di cui soffre la lontananza, accresciuta o ridotta dalla corsa di un treno.
I suoi pellegrinaggi in cerca dell'uomo si aprono all'infinito e smettono di parlare, come il film, con la dipartita del protagonista.
Da questo momento Hachi è solo in scena a reggere credibilmente e sorprendentemente il dolore del suo personaggio e il procedere della narrazione. Sarà perché a dirigerlo è Lasse Hallstrom, già autore de 'La mia vita a quattro zampe', che questa volta dimostra anche di saper alternare il ritmo e la stasi narrativa, senza ricadere nell'oleografia.
Sarà che a interpretarlo, oltre che a produrlo, è Richard Gere, che da grande testimonial della causa tibetana e da amico sincero del Dalai Lama sa infondere al film una spiritualità orientale autentica e non banalizzata, peraltro indispensabile data la scelta di attingere a una vicenda autentica del Giappone tra gli Anni 20 e gli Anni 30, cui già si era ispirato nel 'Hachiko Monogatari' di Seijiro Koyama. Fatto sta che la storia del cane, talmente affezionato al suo padrone involontario E in un atto di fede senza tempo e senza luogo che rende lo spunto di cronaca e la sua forte connotazione geografica patrimonio universale.
Commuove, dunque e tanto. Ma non è questione di lacrime, ma di serenità interiore e di attenta analisi dei meccanismi della sostenibilità dei rapporti e della compresenza.